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Come evolverà la bancassicurazione in Italia

Analizzare l’evoluzione del panorama del settore bancassicurativo italiano e confrontarlo con quello di altri Paesi, allo scopo di sottolineare punti di forza, punti di debolezza e opportunità di mercato: è questo l’obiettivo con cui è nato l’ultimo Report del gruppo di lavoro Digital Bancassurance dell’Italian Insurtech Asssociation. 

La raccolta premi della bancassicurazione in Italia 

Nel 2020 sono stati collocati mediante la rete degli sportelli bancari prodotti assicurativi per 62,5 miliardi di euro, che rappresentano circa il 58% della raccolta assicurativa complessiva e costituiscono quindi il primo canale per incidenza totale, seguito dalla distribuzione tramite il canale agenziale. La quasi totalità della raccolta è afferente alle polizze dei Rami Vita (96%), mentre residuale risulta la raccolta associata ai Rami Danni, che per il 2020 è risultata pari a circa 2,6 miliardi di euro. Questo segmento però (escludendo l’Auto) risulta negli ultimi anni in costante crescita, con una raccolta premi che è passata da 1,7 miliardi di euro del 2016 ai circa 2,6 miliardi di euro del 2019. Nel 2020, a causa della pandemia che ha “penalizzato” gli sportelli bancari rimasti chiusi, o con ridotta operatività durante il lockdown, la raccolta si è fermata a 2,3 miliardi di euro, attestandosi sugli stessi livelli del 2018. Mediamente la bancassicurazione rappresenta circa il 10% della raccolta complessiva nell’ambito della raccolta danni non auto.

La bancassurance in Europa

In Europa troviamo una differente suddivisione della copertura del mercato da parte dei diversi tipi di distribuzione, in funzione delle diverse esigenze dei consumatori che sono sia in continua evoluzione ma anche caratteristiche del mercato locale. Nel mercato Vita i Paesi in cui la bancassurance è il maggiore distributore sono attualmente l’Italia, la Spagna e la Francia (65%), seguiti da Malta, Turchia e Portogallo. Analizzando però l’andamento degli ultimi 5 anni si evidenzia come il ruolo della bancassurance nella distribuzione dei prodotti vita stia crescendo uniformemente in tutti i Paesi, con una media del +60% nel periodo considerato. Per quanto riguarda invece i prodotti non vita, sono distribuiti principalmente da agenti e broker sia nei mercati grandi che in quelli più piccoli.  

La digitalizzazione della bancassicurazione

Gli ultimi report di settore (tra cui l’Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma e CRIF, di cui abbiamo parlato in questo articolo) confermano la crescente propensione degli italiani per un rapporto più digitalizzato con il proprio istituto. Le banche stanno effettivamente già utilizzando i canali digitali web e mobile per offrire alla loro base utenti gran parte dei loro servizi, salvo però quelli assicurativi: solo il 15% ha un’offerta assicurativa digitale a seguito del single sign-on dell’online banking e solo il 10% vende polizze tramite la propria app mobile. Osservando i piani strategici presentati dai principali gruppi bancari italiani si nota un rinnovato interesse per la distribuzione digitale delle polizze, anche se persistono alcune resistenze da parte del top management, derivanti principalmente dalla difficoltà nello spiegare i prodotti (55%), dall’idea che i clienti siano scarsamente interessati (45%) e dall’opinione che il valore di questi prodotti sia insufficiente a giustificare lo sforzo e gli investimenti in digitalizzazione (36%). 

Un percorso a senso unico 

Al di là delle reticenze, secondo l’IIA quello verso una bancassurance più digitale è un percorso senza ritorno, principalmente per due fattori chiave. Il primo è il calo degli utili, che le banche si trovano ad affrontare a causa dei tassi di interesse molto bassi o quasi nulli, a cui si aggiunge il rischio di insolvenza creditizia dovuta alla crisi della pandemia. In questo contesto, banche e assicuratori si trovano obbligati a sviluppare nuove fonti di reddito, e la bancassicurazione digitale è un'opportunità di aumentare i ricavi attraverso la proposizione diretta di polizze assicurative. Il secondo fattore è il cambio nelle abitudini dei clienti: sempre meno persone sono disposte a visitare le filiali per incontrare consulenti, e si aspettano invece soluzioni che permettano di gestire le proprie finanze personali e polizze assicurative da remoto. 

Quattro modelli di bancassicurazione digitale

Bancassurance digitale non vuol dire solo adattare prodotti e processi assicurativi tradizionali al mondo digitale, ma crearne di nuovi. Sulla base di questo assunto, il Report individua quattro modelli di bancassicurazione digitale che stanno emergendo:   

  1. Partnership digitali esclusive: la selezione di partnership dedicate per uno specifico prodotto, area geografica o segmento di clientela può garantire che i prodotti e i servizi offerti si adattino perfettamente alla proposizione complessiva della banca e all’esperienza del cliente, portando a conversioni in-app elevate con una bassa sensibilità al prezzo.  
  2. Bancassurance come piattaforma: è un modello in cui una piattaforma viene messa a disposizione di un’ampia gamma di compagnie assicurative, che possono offrire in questo modo i loro prodotti appoggiandosi all’infrastruttura bancaria. Le insurtech possono facilitare nuove integrazioni, basate su API, di diversi servizi nel journey del cliente all’interno di un'app di home banking. 
  3. Consulenza aumentata: con l'emergere del concetto di "phygital" , molte banche hanno iniziato ad offrire alcune forme di servizi di consulenza virtuale tramite personale di vendita abilitato dai canali digitali.  
  4. Embedded insurance: l'assicurazione è sempre più integrata nel prodotto o servizio che un cliente sta acquistando. L’Embedded Insurance permette di sviluppare proposte assicurative personalizzate in tempo reale senza che queste ultime risultino troppo invasive nel journey del cliente.