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I trend 2023 dell'Insurtech

Nel corso di quest’ultimo anno il settore assicurativo è stato fortemente sollecitato dal contesto internazionale. Le incertezze legate alle spinte inflazionistiche, al conseguente aumento dei tassi di interesse e alla situazione geopolitica, non hanno però messo in difficoltà la spinta innovativa del settore, che anzi si appresta nel prossimo futuro ad accelerare l’importante lavoro già avviato in questi anni.

Che cosa è possibile prevedere per l’innovazione del mondo assicurativo nel 2023 e nei prossimi anni?
L’ecosistema Insurtech è sicuramente in continua crescita. Nel 2022 l’Osservatorio Fintech & Insurtech ha censito 120 Insurtech attive che hanno raccolto 420 milioni di euro, dei quali 53 nel solo nel corso dell’ultimo anno. In controtendenza rispetto al 2021, i ricavi (+95%) sono cresciuti di più rispetto al resto del comparto Fintech, portando l’Insurtech a pari livello con gli altri segmenti dell’innovazione finanziaria. L’aspettativa è che l’ecosistema Insurtech continui a crescere, con sempre più operatori e sempre meglio finanziati.

D’altra parte, l’importanza delle Insurtech non si esaurisce solo nei prodotti e modelli innovativi che possono portare direttamente sul mercato, ma anche nell’innovazione che possono generare collaborando con attori consolidati. Quello delle partnership è un trend ormai noto e affermato in molti segmenti dell’innovazione finanziaria, mentre per il mondo assicurativo non c’è ancora una chiara direzione. Si è sperimentato un alternarsi tra anni più favorevoli come il 2020 e anni meno positivi come il 2021 quando, secondo i dati dell’Osservatorio, il numero di partnership tra compagnie e startup è diminuito, passando da 27 a 19. Collaborare resta cruciale nel settore assicurativo e nei prossimi anni possiamo aspettarci un rafforzamento della spinta alle partnership tra startup e compagnie, broker e tutti i player del mercato.

I dati continueranno poi ad essere al centro del mercato assicurativo, spinti anche dai dispositivi wearable e dall’interconnessione tra tutti i sistemi. Di fronte ad aziende che hanno a disposizione un’imponente mole di dati sui propri clienti (ad esempio le Big Tech), i player più tradizionali stanno da un lato lavorando per dare pieno valore ai dati di qualità che già possiedono, dall’altro elaborando nuovi modelli e modalità per raccoglierli. Due fenomeni che richiedono, e richiederanno sempre più, alleanze con attori innovativi e investimenti nelle tecnologie appropriate. Tra queste tecnologie le API (Application Programming Interface) svolgeranno un ruolo chiave nel consentire lo scambio di dati tra questi player.

Si stanno poi facendo sempre più largo i modelli as-a-Service (Insurance-as-a-Service o IaaS in questo caso) in cui operatori assicurativi autorizzati vendono prodotti assicurativi tramite il canale di un secondo attore non autorizzato. A questo è collegato tutto il mondo dell’Embedded Insurance - offerte di polizze assicurative collegate alla fruizione di un altro servizio - che permetteranno di allargare maggiormente il bacino di utenti. I consumatori già appaiono interessati: il 45% degli italiani prende in considerazione la sottoscrizione di una polizza durante l’acquisto di un viaggio online.

Infine, la tecnologia Blockchain offrirà sempre più opportunità nel mondo assicurativo, dagli smart contracts alla possibilità di raggiungere parti di mercato attualmente non servite, migliorando allo stesso tempo il pricing e la valutazione del rischio. Se diverse iniziative lanciate negli scorsi anni, come l’Insurance Industry Initiative B3i nata nell’Ottobre 2016, non sono andate lontane, per il 2023 ci si può attendere un nuovo slancio dell’uso della Blockchain contestualmente alla seconda Call for Proposals lanciata dal Milano Hub di Banca d’Italia su questo tema.

 

 

A cura di:
Laura Grassi – Direttrice Osservatorio Fintech & Insurtech
Alessandro Faes – Researcher Osservatorio Fintech & Insurtech