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L’evoluzione dell’intermediario assicurativo secondo Vaance

Intervista a Igor Rossini pubblicata su Insurzine 

Uno scenario paventato, ora decisamente escluso: la figura dell’intermediario assicurativo non cesserà di esistere con la digitalizzazione del settore. Evolverà ma non scomparirà. Ne è sicuro Igor Rossini, co-founder e managing director di Vaance, secondo cui l’intermediario del New Normal alla competenza tecnica di prodotto “dovrà affiancare una competenza di analisi di processo” mentre il suo lavoro verrà facilitato da piattaforme “che serviranno a rendere la gestione del prodotto assicurativo la più veloce, la più friendly e la più efficace possibile”. Rossini parla con cognizione di causa. Vaance, società del gruppo Strategica, è un intermediario assicurativo digitale che si occupa del reengineering e dell’ottimizzazione dei processi operativi del business assicurativo mediante l’utilizzo di una piattaforma tecnologica proprietaria, avanzata e innovativa, che supporta una distribuzione multi-canale, multi-prodotto e multi-compagnia.

“Il nostro – spiega Rossini – è un B2B2C. Operiamo con affinity e aggregatori che a loro volta veicolano l’offerta assicurativa ai propri clienti. Oggi, in prevalenza, questa modalità è fisica, per cui c’è sempre la presenza di un operatore qualificato che supporta il cliente nella scelta del  prodotto assicurativo. In alcuni casi però prevediamo già la sottoscrizione diretta della polizza da parte del cliente dell’affinity, senza la mediazione di un intermediario, con un procedimento autonomo”.

L’approccio di VAANCE non si limita alla sola offerta della piattaforma ma prevede un servizio consulenziale a 360°.  “Partendo sempre da una proposta tailor made, supportiamo l’affinity creando tutto il set documentale di polizza, verificando la coerenza del modello alla normativa, prevedendo un affiancamento commerciale, configurando insieme i moduli per la formazione a distanza, strutturando le attività di marketing, con un’attività di project management che prevede la collaborazione con compagnie e distributori al fine dell’implementazione del programma assicurativo”.

Rossini ci tiene a sottolineare l’importanza di una strategia dietro ogni progetto. “Non basta la piattaforma, non basta il prodotto. E’ essenziale che l’expertise tecnica e di processo e la tecnologia siano perfettamente sincronizzate, e soprattutto inquadrate in una strategia di distribuzione che è il risultato di una precisa pianificazione di attività e componenti di project management, analisi di mercato e benchmark di prodotto, verifiche di conformità del modello operativo prescelto”.

Sulle prossime sfide che attendono gli intermediari assicurativi, Rossini riassume tutto in una unica challenge. “Bisogna far propria l’opportunità di digitalizzazione che ormai da anni è sul tavolo e integrarla in maniera semplice e con cognizione di causa con le componenti tecniche e di processo, partendo dall’assunto che non è la tecnologia a guidare la distribuzione ma viceversa”. Affinché tutto funzioni serve però che ogni singolo attore della catena del valore assicurativo si muova in maniera sincrona. E questo, avverte Rossini, talvolta ancora non avviene. “Ci sono ancora margini di miglioramento – dice – nel dialogo tra la rete di vendita e chi sta dietro le quinte”.

Rossini non crede nell’equazione digitalizzazione del settore uguale estinzione degli intermediari. “Non parlerei di rischio di disintermediazione, anzi al contrario la digitalizzazione è un’opportunità per riqualificare la figura dell’intermediario. Consente di migliorare i processi, ridurre le inefficienze, ottimizzare i costi di distribuzione, e “liberando” il professionista assicurativo da questi aspetti gli permette di concentrarsi sulla parte più qualitativa, di porsi veramente come un consulente e non più come mero venditore di polizze”.  

Digitalizzazione e valorizzazione della parte consulenziale possono dare un nuovo sprint al settore, che però continua a fare i conti con la bassa penetrazione assicurativa che da sempre contraddistingue il nostro Paese. Sicuramente aiuterebbe a migliorare la situazione, secondo Rossini, una semplificazione dell’assicurazione: “Serve razionalizzare e contestualizzare il prodotto assicurativo, rendendo più semplice – grazie alla digitalizzazione – la sua sottoscrizione e fruizione e comunicando in modo più chiaro come e quando interviene. E’ una sfida per il futuro”.