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L'Insurtech per le microimprese

Le microimprese rivestono un ruolo fondamentale per il Paese, rappresentando il 94,8%  delle imprese attive in Italia. Queste realtà hanno peculiarità e caratteristiche uniche e richiedono strumenti ad hoc per la gestione del rischio. Nel periodo pandemico in più le loro abitudini nella gestione dei rapporti con compagnie e broker sono cambiate: meno accessi alle sedi fisiche e più utilizzo delle soluzioni digitali, peraltro con generale soddisfazione. 

Quanto sono propense le microimprese a condividere dati con le compagnie? Quali coperture assicurative hanno attive? A chi si affidano preferibilmente per la richiesta di servizi assicurativi? Sono alcune delle domande a cui l’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano ha cercato di dare risposta con l’ultimo Report, pubblicato nel mese di ottobre. 

A fronte di un servizio soddisfacente, la maggior parte delle microimprese risulta propensa a condividere i dati con le compagnie assicurative (è favorevole o già lo fa l’80% del campione), ritenute più affidabili rispetto ad altri attori come fornitori di servizi internet e utilities (con cui solo il 46% condividerebbe dati sensibili). 

Ad oggi, il 70% delle microimprese dichiara di aver sottoscritto almeno una polizza assicurativa. In particolare, il 25% ne ha una sola mentre il 45% ne ha 2 o più. D’altra parte, ben un terzo di queste realtà non dispone di alcuna copertura, per mancanza di bisogno (quantomeno percepito) o per non  soddisfazione di quelle attualmente esistenti, condizione preoccupante considerata la rilevanza della gestione del  rischio nelle imprese. Il dato evidenzia però il grande potenziale in termini di ampliamento del mercato per attori tradizionali e non, a patto di lavorare sulla diffusione di una cultura del rischio. 

Guardando a quel 70% di microimprese con una copertura assicurativa, la maggior parte ha attive polizze legate all’operatività più tradizionale, come quella per la responsabilità civile professionale (32%), verso terzi (21%) o infortuni (27%). Sono in crescita, ma sempre a livelli bassi, le coperture dei rischi legati ad  attacchi o malfunzionamenti informatici, con il 9% delle microimprese che ha almeno una copertura attiva contro il cyber risk. Altrettanto basso - ma in crescita - il numero delle microimprese coperto dal rischio dei danni da interruzione di esercizio (5%), tema che sta iniziando a fare breccia in conseguenza ai lockdown vissuti negli ultimi anni. 

Per quanto riguarda i criteri di scelta per l’assicurazione, le microimprese danno particolare rilevanza all’offerta di prodotti e servizi piuttosto che a comodità e fiducia, ed in particolare all’economicità dei servizi ricevuti (37%). Legame relazionale tra persone e la affidabilità delle compagnie assicurative  rimangono comunque tra i motivi più influenti (22% e 21% rispettivamente), sottolineando da un lato l’importanza del fattore umano ed emotivo  in un contesto delicato quale quello della protezione del proprio business, ma dall’altro ribadendo la rilevanza delle reti agenziali nel portare il prodotto alle microimprese.

Per quanto riguarda il canale preferito per l’acquisto di coperture assicurative, la tipologia che oggi ancora prevale è quella tradizionale, che prevede l’incontro fisico e la compilazione dei documenti in forma cartacea, preferita dal 53% delle microimprese italiane. L’alternativa alle modalità tradizionali è principalmente quella esclusivamente digitale, indicata dal 32% del campione, sintomo del crescente  interesse verso modalità totalmente remote e digitali. La tipologia ibrida (il completamento del processo in parte online, come l’incontro con l’agente, ed in parte in presenza, come la firma dei documenti) è utilizzato dal 21% delle  microimprese con almeno una copertura attiva.

Nella richiesta di servizi assicurativi infine, le microimprese si affidano principalmente ad una compagnia/broker (64%), secondariamente alle banche (23%), seguite dalle associazioni di categoria (14%).